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XXV Domenica del tempo ordinario – Commento al Vangelo di don Fabio Rosini – Radio Vaticana

Fonte dell’articolo Radio Vaticana. Don Fabio Rosini, Direttore del Servizio per le Vocazioni della Diocesi di Roma, propone il commento al vangelo della domenica alla luce della prima lettura, per cogliere la sapienza della liturgia della parola domenicale e la filigrana che unisce i due testi.

 

Don Fabio Rosini, direttore del Servizio per la Pastorale Universitaria della Diocesi di Roma, commenta il Vangelo del 22 09 2024, XXV Domenica del Tempo Ordinario

Nel Vangelo di questa Domenica Mc 9,30-37

Gesù svela ai suoi discepoli che per essere i primi bisogna essere ultimi ed essere sevitori di tutti.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

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